Fondi archivistici
Sono conservate le carte afferenti ad alcuni
archivi aggregati, pervenuti per diverse vie alla Deputazione
Subalpina di storia patria nel corso della sua attività.
Analogamente all’archivio della Deputazione
in senso stretto, questi fondi minori sono stati articolati per
tipologie omogenee di documentazione, le singole unità ordinate in
ordine cronologico.
Questi fondi sono:
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Fondo Fondazione Cavour, che contiene poche unità di
materiale relativo all’amministrazione e alla contabilità della
Fondazione e prodotto nella seconda metà del XX secolo.
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Fondo Società Storica Subalpina. Il fondo comprende i
verbali delle sedute dell’Assemblea dei soci e del Consiglio
direttivo e gli elenchi dei socie della Società Storica Subalpina,
fondata nel 1916 da Ferdinando Gabotto e fatta confluire nel 1936
nella Deputazione Subalpina di Storia Patria. Questo materiale fu
versato probabilmente all’atto della fusione delle due istituzioni.
-
Fondo Lascito Bertolotti, costituito da tre unità
archivistiche comprendenti una raccolta di documenti datati tra il
XII e il XVIII secolo, acquisiti dalla Deputazione in seguito a un
lascito del cavalier Bertolotti, storico ottocentesco.
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Fondo Boatteri – Sotteri. Questo è uno dei fondi di cui
si conserva il maggior numero di testimonianze sulla sua genesi e
acquisizione. La storia di questa collezione di documenti medioevali
di area artigiana inizia con l’attività di Pietro Giovanni Boatteri
(Asti, 1747-1807), erudito e collezionista di documenti relativi
alla storia della sua città. Boatteri aveva ereditato molte carte
dallo storico artigiano Giovanni Provenzale di cui era stato
esecutore testamentario e altre ne aveva acquistate nel corso della
sua vita. Nel 1807 il figlio Giovanni Battista, sacerdote ed editore
delle opere paterne, cedette manoscritti, pergamene e medaglie
all’abate Filippo Sotteri, direttore del convitto scolastico di
Asti. Alla morte dell’abate, il suo erede universale Eustachio
Isnardi, ricevitore delle imposte di Alba, restò proprietario della
collezione. Nel 1851 il conte Ignazio Somis di Chiavre, direttore
capo degli Archivi del Regno e Cesare Saluzzo di Monesiglio,
presidente della Regia Deputazione di Storia Patria di Torino ne
perfezionarono l’acquisto dietro il pagamento di 1500 lire. Il fondo
conserva pergamene e carte provenienti da enti ecclesiastici del
territorio artigiano, risalenti fino al XIII secolo.
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Fondo Ceva di Nucetto Cavallerleone. Faceva parte di un
nucleo di documentazione denominata “Carte Franzero”, costituito da
alcuni fondi “donati dal signor Geometra Fransero nell’ottobre 1886
per mezzo del segretario barone Antonio Manno”; le carte,
inventariate da Gaudenzio Claretta, furono presentate al Consiglio
di Presidenza nella seduta del 4 aprile 1887. Il Fondo Ceva di
Nucetto Cavallerleone conserva 76 documenti pergamenacei e cartacei,
compresi tra il XIII e il XVIII secolo, relativi alla storia della
famiglia, feudataria del luogo di Cavallerleone.
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Fondo Maria Clotilde Daviso di Charvensod. Si tratta di
un nucleo di carte proveniente dall’attività scientifica di Maria
Clotilde Daviso di Charvensod, defunta socia della Deputazione.
Conserva appunti per lezioni, schede, estratti, dattiloscritti sulla
storia del Piemonte medioevale.
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Fondo Perrero e Graneri. Si tratta di un fondo
contenente carte relative alla storia della famiglia Graneri e un
insieme di appunti, studi, schede e copie di documenti d’archivio,
prodotti nel corso della sua attività erudita dal socio della
Deputazione Domenico Perrero.
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Fondo Sclopis. Si tratta delle carte pervenute alla
Deputazione alla morte del socio ed erudito Federigo Sclopis. Sono
conservate relazioni e discorsi, carteggi vari, appunti per studi,
numeri singoli di riviste e periodici, studi, ricerche e materiali
manoscritti.
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Fondo Maggiora conserva 18 documenti pergamenacei duecenteschi
relativi alle controversie tra Amedeo IV conte di Savoia e Umberto
Delfino di Vienne.
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Fondo Santa Maria di Frossasco, analogamente al fondo Ceva di
Nucetto, è stato acquisito dalla Deputazione all’atto della
donazione delle carte Franzero nel 1886. Conserva 7 pergamene e due
registri della metà del XVI secolo relativi ad atti di vendita ed
affitto di beni, documenti relativi alla collazione della prevostura
di Santa Maria e consegnamenti di beni.