Deputazione Subalpina di Storia Patria

Cenni storici


N

el 1833 Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna, fondava con regia patente una «Regia Deputazione», i cui membri dovevano reperire gli antichi documenti riguardanti la storia dei territori dello Stato, pubblicarli e diffonderli presso le istituzioni storiche e gli studiosi in Italia ed all’estero. Tale Deputazione era presieduta da una personalità come Prospero Balbo; aveva sede a Torino un’altra distaccata a Genova e godeva di un finanziamento da parte del Ministero degli Interni. Frutto del lavoro svolto sono stati i volumi della collana dei Monumenta Historiae Patriae, ad imitazione dei coevi noti Monumenta Germaniae Historica, ispirati dalle tendenze romantiche della riscoperta del medioevo.

Negli anni dell’unificazione italiana, aggregata la Lombardia, sono state poi costituite altre «Società» o «Deputazioni» di Storia Patria negli Stati preunitari per studiare la storia dei relativi territori seguendo per lo più il modello torinese o quello associativo. Nel 1861 la «Deputazione» di Torino e le altre nel frattempo sorte sono state trasferite sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. Alla fine del sec. XIX alle Deputazioni o Società di Storia Patria dedite agli studi storici del proprio territorio sono stati affiancati i tre Istituti storici nazionali per l’età romana, medievale e moderna. In seguito è sorto quello per la storia del Risorgimento.

La «Deputazione» di Torino dopo l’Unità d’Italia ha avviato studi storici con nuove collane scientifiche di libri riguardanti gli antichi territori sabaudi sia subalpini sia transalpini, nonché argomenti di storia della penisola italiana, cioè la Miscellanea di Storia italiana e la  Biblioteca Storica Italiana, come appare nel successivo elenco delle pubblicazioni. Essa ha pure partecipato ai congressi nazionali delle Deputazioni di Storia Patria e ad altri di scienze storiche. Ha proseguito nel frattempo la sua attività di ricerca storica, di edizioni e commento di documenti, di pubblicazioni di libri storici a livello scientifico, intrecciando vivi e proficui rapporti di studio anche con istituzioni straniere provvedendo a scambi delle rispettive edizioni. I suoi membri sono stati sempre scelti per cooptazione a numero chiuso fra gli studiosi considerati più qualificati e nominati poi con decreto reale, secondo il sistema di un'accademia.

 

Nel 1896 Ferdinando Gabotto ha fondato la “Società Storica Subalpina” sulla scia della tendenza neogotica dell’epoca per la rievocazione degli aspetti più significativi del medioevo: si trattava di un’associazione, a cui si accedeva con una quota annuale e con erogazioni specifiche: ciò ha consentito al dinamico fondatore di pubblicare il periodico Bollettino storico-bibliografico subalpino e pure una consistente collana di libri (soprattutto di fonti documentarie) nella collana Biblioteca Storica Subalpina.

Nel frattempo la «Regia Deputazione» fondata nel 1833 continuava la sua consueta attività scientifica proseguendo l’edizione della collana dei Monumenta Historiae Patriae, della Miscellanea di Storia Italiana e della Biblioteca Storica Italiana, e vi aggiungeva quelle della Biblioteca di Storia Italiana recente e sulle Campagne di guerra in Piemonte (1703-1708), come è specificamente indicato nell’elenco delle pubblicazioni. Essa nel 1918 veniva retta da un nuovo statuto, più aperto alla componente ligure e lombarda dell’ente ed aspirava a coinvolgere maggiormente i suoi membri nella storia di un’area territoriale più vasta di quella del regno sabaudo preunitario con intendimenti maggiormente partecipativi di studiosi e di ricerche.

 La tendenza autoritaria del periodo fascista ha portato nel 1935 il ministro della Pubblica Istruzione De Vecchi di Valcismon a fondere la prestigiosa «Regia Deputazione di Storia Patria» di Torino con la più recente “Società Storica Subalpina”, di cui era nel frattempo divenuto presidente, creando la «Regia Deputazione Subalpina di Storia Patria», con un nuovo rigido statuto accentratore, contrario ad ogni autonoma associazione storica locale su area subalpina. Ciò è durato meno di un decennio, ma ha causato una complessa modificazione istituzionale, che si è risolta definitivamente nel 1949, in periodo repubblicano ormai assestato.

Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, da tempo membro (1910) e per anni persino segretario (1918-1924) della «Regia Deputazione di Storia Patria» cancellata in periodo fascista, con decreto presidenziale del 20 ottobre 1949 ha costituito la «Deputazione subalpina di Storia Patria» con un nuovo statuto ispirato a quello prefascista che – con limitate modifiche - è quello tuttora in vigore: esso prevede un numero fisso di componenti, secondo il modello originario scelti per cooptazione fra gli studiosi di storia subalpina considerati più significativi e nominati con decreto ministeriale. La struttura è quindi simile quella di un’accademia scientifica (di carattere storico), diversa da un’associazione di cultori di studi storici. Dopo la costituzione del Ministero dei beni culturali dal 1975 l’ente è passato sotto la competenza di questo ministero, ma per la sua attività specifica di studio della storia soprattutto piemontese rientra pure fra quelli destinati ad un sostegno particolare da parte della Regione Piemonte per la sua attività scientifica e culturale nei vari settori della ricerca storica.

Nel settantennio del periodo repubblicano la «Deputazione subalpina di Storia Patria» ha ripreso con impegno la sua attività scientifica e editoriale grazie allo studio ed al lavoro gratuito dei propri membri, nel puro interesse del progresso delle conoscenze della scienza storica. Essa ha rifondato il periodico Bollettino storicobibliografico subalpino e ne ha curato gli indici per materia dall’inizio al 1972 (a cura di Tamagnone e di Gallo). Nell’ultimo trentennio ha pubblicato praticamente due libri all’anno, con studi scientifici, che hanno arricchito le conoscenze sulla storia subalpina nelle proprie collane editoriali della Biblioteca Storica Subalpina (di tendenza medievistica), della Biblioteca di storia italiana recente (di periodo moderno e risorgimentale), della Miscellanea di storia italiana ( una cui serie è dedicata alla storia dell’Università di Torino). Si rinvia perciò alla sezione delle “pubblicazioni”.

La Deputazione subalpina di Storia Patria è attualmente pure iscritta nel Registro delle persone giuridiche istituito presso la Prefettura di Torino (n. 769) come «Deputazione Subalpina di Storia Patria»


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