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"La loi du prince"

 

La loi du prince, vol. CCXXVIII 1-2 della collana “Biblioteca Storica subalpina”, vol. I pp. 547 e vol. II pp. LXXIV-457 riuniti in un cofanetto, Torino 2019.

Si tratta dell’edizione critica della raccolta di statuti resa pubblica da Amedeo VIII nel 1430 a Chambéry. Tale edizione, affiancata da studi specifici, rappresenta un risultato di rilievo, auspicato dagli storici almeno dall’inizio del secolo scorso.

Del testo non esiste un manoscritto ufficiale né un originale, anche se è stato in vigore poco meno di tre secoli (dal 1430 al 1723): grazie all’analisi di 27 manoscritti sparsi in varie sedi europee, si è giunti, per la prima volta, a questa edizione critica, edita nel 2019 dalla Deputazione Subalpina di storia patria in collaborazione con l’équipe di docenti dell’Università di Ginevra, coordinata da Franco Morenzoni. La precedente edizione a stampa del 1477, da cui erano state desunte quelle successive, aveva infatti, a detta degli stessi giuristi sabaudi, parecchie emende.

Nel sec. XIX Giancarlo Buraggi aveva iniziato, con minori mezzi a disposizione, un lavoro analogo ma più ridotto, purtroppo distrutto dalla guerra. Gli strumenti attuali hanno consentito un’edizione critica più completa, specie per i manoscritti utilizzati, ed una comparazione più precisa, di cui si è giovata la pubblicazione, frutto di quasi un decennio di lavoro, concretizzatosi in specie nell’ultimo quadriennio.

Sin dal 2-4 febbraio 2015 otto membri della Deputazione Subalpina hanno partecipato a Ginevra ad un convegno per mettere a punto edizione critica e commento del testo: in seguito i contatti sono stati numerosi e la stessa preparazione dell’edizione critica è stata abbastanza laboriosa,  contiene 23 contributi scientifici di studiosi universitari svizzeri, italiani e francesi sui diversi aspetti di questa raccolta statutaria, di cui soprattutto i primi sei sulla presente edizione critica in confronto con altri testi o manoscritti. Il vol. II, di pp. LXXIV-457, contiene prima (pp. IX-LXXIV) la descrizione dei 27 manoscritti usati per l’edizione critica del testo degli Statuti del 1430, poi l’edizione della stessa (ufficialmente «Compendium statutorum generalis reformacionis Sabaudie») alle pp. 1-356 con la successiva corrispondente «tabula» [=indice] ed opportune traduzioni in francese ed italiano alle pp. 357-428, infine l’indice-sommario delle materie in latino (pp. 429-454) ed a conclusione l’indice dei nomi di luogo e di persona (pp. 455-457). L’edizione critica è senza dubbio importante: è stata impegnativa e costosa, ma meritava.

Essa consente di ricostruire il testo del 1430 sottoposto alla pubblicazione al popolo, le sinora ignote modifiche del 1432 e le differenze con la stampa del 1477. L’attuale edizione critica sarà inviato alle “Société savantes” in contatto con la Deputazione Subalpina, sarà diffusa presso le principali biblioteche estere e nazionali, locali ed universitarie, nonché alle biblioteche ed agli archivi del territorio.

Si è trattato di un impegno ben superiore al solito, che ha assorbito molte risorse ed ha imposto di cercarne - ed ottenerne - di ulteriori grazie al contributo della Fondazione CRT, del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, accanto al non indifferente contributo finanziario svizzero.

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